I CLIENTI ITALIANI SONO I PIU’ TARTASSATI D’EUROPA
BANCHE: I CLIENTI ITALIANI SONO I PIU’ TARTASSATI D’EUROPA
Da uno studio svolto dal Centro Studi Confartigianato, si rileva che nel 2015 l’incidenza percentuale delle commissioni nette sui ricavi delle banche italiane (pari al 36,5 per cento) è stata la più elevata d’Europa. L’anno scorso i ricavi netti derivanti dalle commissioni bancarie hanno sfiorato i 30 miliardi di euro, quasi 5 miliardi in più rispetto al 2008. L’ Ufficio Studi della Confartigianato, inoltre segnala che negli ultimi 7 anni (2008-2015) la crescita dei costi dei conti correnti, delle carte di credito e degli altri servizi bancari ha subito in Italia un’impennata del 20% che non ha avuto eguali nel resto d’Europa.
Considera la Confartigianato Imprese di Massa - Carrara: “Se teniamo conto che con la crisi economica sono cresciute a dismisura le sofferenze in capo alla clientela e la contrazione dei tassi di interesse ha ridotto ai minimi termini i margini di redditività delle banche, queste ultime, appesantite da costi fissi ancora troppo elevati hanno ritenuto più conveniente ridurre gli impieghi, e quindi i rischi, e aumentare i ricavi dalle commissioni sui conti correnti, sui servizi bancomat/carte di credito, i servizi di incasso/pagamento e dalle attività extra creditizie, come la vendita di titoli, valute e strumenti di capitale”.
Se dall’inizio della crisi (2008) al 2015 i ricavi netti degli istituti di credito italiani da operazioni di prestito sono diminuiti di 13 miliardi (-25,3 per cento), per contro l’incasso ascrivibile alle commissioni nette è aumentato di 4,9 miliardi (+ 20 per cento) e quello relativo alla voce altri ricavi netti (costituito prevalentemente da attività assicurative o di negoziazione di titoli, valute e strumenti di capitale) è salito di 11 miliardi (+ 556,5 per cento). Sebbene in questi ultimi anni siano in costante diminuzione, l’Ufficio Studi dell’Associazione segnala che anche i costi strutturali del nostro sistema bancario rimangono i più elevati d’Europa.
In linea generale, quali possono essere le strategie da adottare nel prossimo futuro ? “In primo luogo – rileva Confartigianato – bisognerà perseguire uno sviluppo economico meno bancocentrico, anche attraverso l’attuazione di politiche pubbliche di sostegno alle imprese, abbassando i costi energetici, favorendo gli investimenti infrastrutturali, riducendo le tasse, tagliando il cuneo fiscale e incentivando l’internazionalizzazione della nostra economia. In secondo luogo, però, sarà necessario rassicurare gli istituti di credito dal raggiungimento di requisiti patrimoniali in modo da rimettere in moto il flusso di denaro verso le imprese, in particolare per le piccole”.